Maurizio Savini
(1962 – Roma, Italia)
Studia architettura all’università “La Sapienza” di Roma. Nel 1989 frequenta a lungo l’atelier di Gianni Dessì e nel 1992 tiene la sua prima mostra personale a Dusseldorf. Successivamente partecipa a numerose collettive, esponendo all’estero – a Londra, Parigi, Taipei, Havana, Lione ed Edimburgo – e in Italia, diventando assai noto grazie alle sculture di chewing gum, che realizza mediante un lungo processo che parte da un calco di gesso rivestito di poliuretano espanso, e giunge alla fase finale dell’essiccazione ottenuta con tre diversi fissativi: l’antibiotico, la formaldeide, il paraloid. Nel 2002 per il Maggio Musicale Fiorentino realizza la scenografia del balletto “La fin du jour” di Schubert con la coreografia di Fabrizio Monteverde, rappresentato a Firenze e a Bologna. L’anno seguente progetta due mostre personali a Roma: “Bassa fedeltà” per Volume! e “Tabula Casa”, per il Museo Arte Contemporanea. In questi anni prende parte a numerose mostre personali e collettive e a progetti di livello nazionale e internazionale, tra cui “Arte per i bambini di Beslan” nell’ospedale pediatrico di Vladikavkaz (2005). Tra le mostre personali più recenti si ricordano: “Il Canto della terra” prodotta dall’azienda agricola ICARIO di Montepulciano, con Pietro Ruffo (2010) e “Potenza della delusione” a cura di Giulia Abate, nel Complesso Monumentale del Vittoriano a Roma (2013). Nell’aprile del 2010 ha creato a Roma per la Sala Stampa di Palazzo Valentini un’installazione inaugurata da Nicola Zingaretti, il Presidente della Provincia di Roma.
OPERE
Maurizio Savini, Obama, 2014, Encausto di chewing gum su tavola, 48,5×39 cm
Maurizio Savini, Frida, 2015, Encausto di chewing gum su tavola, 43,3×39,2 cm
Maurizio Savini, Madonna, 2014, Encausto di chewing gum su tavola, 48,5×39 cm